giovedì 24 marzo 2016

Decreto correttivo Jobs act: i voucher diventano tracciabili





Il primo decreto correttivo dei decreti attuativi del Jobs Act – da approvare in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri – rende i voucher per le prestazioni di lavoro accessorio pienamente tracciabili, al fine di eliminare usi impropri ed illegali degli stessi.

Le imprese che li utilizzeranno dovranno comunicare preventivamente, in modalità telematica, il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con l’indicazione precisa della data e del luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e della sua durata. Introducendo una modalità di controllo analoga a quella già utilizzata per il “lavoro a chiamata”, si cerca di impedire possibili comportamenti elusivi delle aziende, le quali spesso acquistano il voucher, comunicano l’intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di effettivo controllo da parte di un ispettore del lavoro.

Dal lavoro di monitoraggio e di valutazione del Ministero del Lavoro, condotto in collaborazione con INPS, emergono dati interessanti. È il caso, in particolare, dei voucher utilizzati per retribuire, nel corso del 2015, le prestazioni di lavoratori che nei mesi precedenti avevano già avuto un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo, con lo stesso datore: un fenomeno che interessa il 7,9% dei lavoratori se si prendono a riferimento i tre mesi precedenti; o il 10% se si considera i sei mesi precedenti. Il dato appare però in decrescita da luglio, quindi dal momento dell’entrata in vigore del decreto di riordino dei contratti. I settori nei quali si concentra il maggior numero di committenti in riferimento agli acquisti complessivi di voucher superiori a 100mila euro risultano quelli del commercio, turismo e servizi.

La presenza, tra i grandi committenti, di soggetti che operano nel settore delle manifestazioni sportive e culturali si può spiegare come il risultato di un uso ormai consolidato del lavoro accessorio come strumento di retribuzione di prestazioni legate a grandi eventi sportivi, sociali e culturali che hanno un’effettiva natura occasionale. Per quanto concerne i settori del turismo, del commercio e dei servizi è invece necessario un approfondimento sui motivi che hanno determinato una forte crescita del ricorso al lavoro accessorio. Su questi casi, che prefigurano possibili utilizzi irregolari dei voucher e pratiche di “sommersione” di rapporti di lavoro precedentemente regolamentati da forme contrattuali tipiche, si concentrerà, specificamente, l’attività di controllo.

Questa attività, già espressamente prevista dal documento di programmazione della vigilanza 2016 predisposto dal Ministero del Lavoro, sarà resa più efficace grazie alla costituzione dell’Ispettorato del lavoro.

Studio Borghi Srl

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